OSTEOARTROSI e AGOPUNTURA

Con i trattamenti di agopuntura è possibile ridurre i sintomi dell’artrosi al ginocchio, riducendo il ricorso alla chirurgia che, pur essendo utile, tuttavia non assicura nel tempo la completa guarigione, ed è molto costosa

Per poter porre rimedio al problema dell’osteoartrosi al ginocchio, un disturbo che interessa molte persone e che riduce sensibilmente la qualità della vita, spesso è necessario ricorrere alla chirurgia.
E, sebbene, sia un intervento utile non tutti rispondono bene e, molti pazienti – uno su sette – riavvertono dolore dopo pochi anni dall’intervento.
In una situazione come questa è dunque importante riuscire a trovare un’alternativa che permetta a chi soffre di questo disturbo di poter rimandare il più possibile l’intervento o, magari, non doverci proprio ricorrere.
Partendo da questo presupposto, i ricercatori britannici del NHS Trust hanno condotto uno studio – pubblicato sul British Medical Journal – che ha coinvolto 90 pazienti affetti da osteoartrite al ginocchio. I partecipanti sono stati avviati a un ciclo di cure con l’agopuntura in due cliniche del ginocchio controllate dal Servizio Sanitario Nazionale. Successivamente i pazienti sono stati monitorati per due anni.
Tutti i pazienti ricoverati nelle cliniche soffrivano di gravi sintomi: dolore costante, anche di notte, e l’incapacità di camminare per lungo tempo – qualcuno anche per poco tempo. Tutti erano candidati ideali per la chirurgia.
Di questi 90 pazienti, 50 hanno detto che sarebbero stati disposti a subire un intervento   
                                                                                         chirurgico;
                                   20 hanno detto che loperazione nel caso sarebbe stata l’ultima risorsa 
                                  30 hanno dichiarato di non volersi proprio sottoporre a un intervento 
                                                                    chirurgico.
In ogni caso, i partecipanti hanno sostenuto 2 sedute di agopuntura la settimana per due mesi, dopo di che la frequenza è stata ridotta a una a settimana.
Ogni paziente ha ricevuto una media di 16 trattamenti.
Dopo il ciclo di trattamenti, i ricercatori hanno valutato i risultati. Utilizzando un sistema di punteggio validato (MYMOP), impiegato per misurare il controllo dei sintomi, la capacità funzionale e il benessere in generale, si sono potuti osservare miglioramenti clinicamente significativi nei livelli di dolore, rigidità e la capacità funzionale già dopo un mese di trattamento. Questi miglioramenti si sono mantenuti per tutto il periodo di monitoraggio di due anni.
In sostanza, il ricorso all’agopuntura potrebbe migliorare la qualità della vita nelle persone affette da osteoartrosi del ginocchio

INSONNIA: come risolverla con l’AGOPUNTURA

L’insonnia è un disturbo più comune di quanto si creda e una recente statistica indica che circa il 14% delle persone lamenta un qualche disturbo del sonno ed è insoddisfatta del proprio dormire. 
La percentuale di insonnia aumenta poi con l’età raggiungendo, dopo i 60-65 anni, il 33% e il sesso femminile sembra essere il più colpito. 
Parlare di insonnia vuol dire in primo luogo parlare di un bisogno fondamentale dell’uomo: il sonno. 
Vediamo dunque che cosa vuol dire dormire e quanto questo sia importante per l’economia psicofisica del corpo umano. 
Il Sonno è rappresentato come quiete, distacco dalle fatiche quotidiane e recupero di energia in funzione di una nuova giornata. 
Dal punto di vista FISIOLOGICO il sonno si compone di quattro fasi che si ripetono varie volte durante la notte: due sono caratterizzate da un sonno leggero; le altre da un sonno più profondo ed è soprattutto da queste ultime che dipende la qualità del dormire; vi è poi una quinta fase molto importante chiamata “FASE REM” (Rapid Eyes Movement, movimenti oculari rapidi) durante la quale le informazioni, le impressioni, gli avvenimenti del giorno precedente vengono ricapitolate, raccolte e ordinate dal cervello.  
Si tratta dunque di una fase del sonno in cui si memorizza, si ordina e addirittura si impara selezionando le esperienze del giorno, immagazzinando le più importanti ed eliminando le altre.

Ma perché si dorme? 

Nella maggioranza degli studi e delle sperimentazioni della neurofisiologia e della neuropsicologia (scienze che studiano il funzionamento del cervello) si afferma che dormire è una necessità istintiva dell’uomo; se si paragona lo stato di veglia e lo stato di sonno alle funzioni digestive il primo è analogo alla ricerca del cibo e all’atto del mangiare, mentre il secondo al digerire, all’impiegare le componenti nutritive del cibo e dunque acquistare forza. 
Infatti tutto il metabolismo (soprattutto nella fase REM) aumenta, aiutando così l’organismo a immagazzinare energia. 
Vi sono peraltro molte altre funzioni caratteristiche del dormire, quali:

1) l’apparato renale e il fegato eliminando le tossine più efficacemente di quando si è svegli;

2) il sistema immunitario produce più anticorpi;

3) il midollo osseo “fabbrica” globuli rossi in gran numero;

4) l’ormone somatotropo (quello della crescita) viene escreto in  quantità considerevoli etc…

Tutto ciò, dunque, mostra il sonno come una fase attiva della vita quotidiana assolutamente necessaria a completare l’equilibrio di tutto il corpo e di conseguenza quanto possa essere nocivo non dormire.

Perché non si riposa 

Con il termine INSONNIA si indica la sensazione soggettiva di non aver tratto sufficientemente riposo dal proprio sonno, perché non adeguatamente lungo o perché privo di sufficienti capacità ristoratrici. 
Il fattore “durata” del sonno è purtroppo non significativo per fare diagnosi di insonnia poiché vi sono notevoli differenze individuali nella percezione della quantità di sonno di cui ciascuno necessita. 
Infatti vi sono persone che dormono costantemente poco più di 3 ore per notte senza alcun disturbo (persone famose che appartengono a questa tipologia erano Winston Churchill, Napoleone, Papa Giovanni XXIII, Pirandello, Thomas Edison, …), vi sono anche individui che qualora dormano meno di dieci ore non si sentono in completo benessere e affermano di non aver dormito a sufficienza. 
Dunque, è estremamente importante tenere conto della soggettività e si può definire insonne chiunque, indipendentemente dalla durata del sonno, non dorme bene e per questo non si sente in completa efficienza fisica e mentale durante il giorno. 
Questo disturbo è efficacemente trattabile con l’agopuntura e la fitoterapia cinese e a tal proposito voglio raccontarvi uno dei tanti casi che mi sono capitati e che ho trattato con l’ausilio in primis dei meridiani straordinari.

Si tratta di una donna di 34aa,informatrice scientifica,che da un paio di anni soffriva di insonnia da quando la ditta per cui lavorava ha cominciato a ridurre sia gli informatori sul territorio che i budget a loro disposizione.
A volte riferiva di avere difficoltà all’addormentamento,altre volte invece si svegliava nel cuore della notte sudata con bocca amara e sensazione di sete,oltre ad un vago senso di panico. Ovviamente tutto questo si ripercuoteva sia sulla concentrazione mentale durante il lavoro che sulla astenia e spossatezza fisica.Sotto prescrizione del medico di base aveva cominciato a prendere prima degli ansiolitici,poi visto che questi non sortivano effetto era passata a degli ipnotici,ma anche questi, dopo un piccolo periodo di efficacia,non avevano più alcun effetto.
Così si è rivolta al mio studio

Vengono punti il 62BL in dispersione – 6KI in tonificazione – 1BL – 15RM – 2LV – 3LV.
Dopo un paio di gg ritorna nel mio studio riferendomi di aver riposato meglio e di essersi sentita maggiormente concentrata e presente sul lavoro. Di seduta in seduta la paziente riferiva di avere un netto miglioramento della quantità e qualità del sonno,che finalmente era diventato “ristoratore”. 
Le sedute sono proseguite con cadenza bi-settimanale
Alle sedute,successivamente,è stato consigliato l’uso di erbe cinesi in un’unica formulazione chiamata LONG DAN XIE GAN TANG (decotto di Gentiana).
Dopo circa 60gg dall’ultima seduta,la paziente riferisce di continuare a riposare in maniera altamente soddisfacente utilizzando il solo uso delle erbe
Per la MTC (medicina tradizionale cinese) il giorno e la notte appartengono rispettivamente alle due energie YANG e YIN.
Il sonno viene causato da una pienezza fisiologica YIN e contemporaneamente da un minimo energetico YANG.
Stati alimentari, situazioni psichiche, fattori climatici possono causare un aumento oppure diminuzione delle due energie.
L’uso di 2 meridiani straordinari come lo YIN QIAO MAI e YANG QIAO MAI sono risultati fondamentali per la risoluzione della problematica.
Infatti i meridiani straordinari hanno innanzi tutto la funzione di essere dei grossi serbatoi che assorbono gli eccessi di QI dai meridiani principali.
Lo YIN e YANG QIAO MAI sono strettamente correlati con gli occhi e il cervello,infatti entrambi arrivano agli occhi apportando rispettivamente lo YIN e YANG QI
Qualora lo YANG QIAO MAI sia in uno stato di “eccesso”,gli occhi non riescono a chiudersi,rimanendo sempre aperti anche nella fase serale/notturna,e la persona nn riesce a dormire; viceversa quando è in stato di “eccesso” lo YIN QIAO MAI,gli occhi nn riescono a rimanere aperti e il paziente soffre di sonnolenza
62BL (shen mai) in dispersione per disperdere l’eccesso di YANG QI; 6KI (zhao hai) in tonificazione per tonificare la YIN QI,responsabile della chiusura degli occhi; 

1BL (jing ming) in quanto punto comune di entrambi i meridiani a livello degli occhi; in qsto modo “l’eccesso” di YANG QI è drenato via e la YIN QI trasportata ad essi
15RM (jiu wei) punto dell’ansia con Calore
2LV (xiang jian) – 3LV (tai chong) il primo drena il Fuoco LV e il secondo calma lo Shen e mobilizza il QI LV
La Medicina Trazionale Cinese  è la medicina dei ritmi.
Molto prima che le nostre conoscenze  scientifiche ci consentissero  di comprenderne i significati, la tradizione cinese parlava di ritmi biologici e del loro eminente significato non solo per il sonno, ma per il raggiungimento della salute e dell’equilibrio emozionale.
E’ importante sottolineare tre cose:  
1) il trattamento di agopuntura “ripristina il meccanismo profondo del sonno” riequilibrando le energie e quindi non è “sintomatico”: in altre  parole, una volta ottenuto il risultato questo si mantiene stabilmente nel tempo,grazie anche all’uso delle erbe.
2) La perfetta conoscenza non dei punti più spesso usati ma di tutti i   punti di agopuntura consente, a volte, insperati successi
  
3) l’importante è intervenire presto, altrimenti è più difficile risolvere l’insonnia dopo anni che si utilizzano sonniferi  tranquillanti.

Dr. Alberto Lugli (www.albertolugli.eu).  

MENOPAUSA : AGOPUNTURA e FARMACOLOGIA CINESE RIMEDI EFFICACI

La menopausa rappresenta la fase di passaggio, dal periodo procreativo a quello climaterico,  
dell’esistenza della donna ed è assai spesso caratterizzata da una serie di disturbi prevalentemente – anche se non esclusivamente – funzionali che peggiorano notevolmente la qualità della vita.
Il climaterio femminile rappresenta il lento e graduale esaurirsi dell’attività riproduttiva per esaurimento del patrimonio follicolare ovarico.
Con l’ultima mestruazione (che, per definizione, segna il principio della menopausa) la donna, infatti,
avverte numerosi cambiamenti fisici e psicologici che possono minacciare la sua stabilità emotiva
aumentando il rischio di depressione.
Tra le alterazioni fisiche, quella di maggior incidenza sull’umore, è sicuramente dovuto al calo del livello di estrogeni (gli ormoni femminili necessari per la maturazione dell’uovo), che da luogo al “climaterio”, cioè la modificazione del “clima” ormonale, ed a cascata, quindi, ad una serie di sintomi fisici e psichici variabili da donna a donna secondo l’età, delle modalità di insorgenza, della vita sociale, ecc.

In particolare, è stato dimostrato che il deficit estrogenico è in grado di ridurre i livelli di triptofano,
precursore della serotonina, neuro-trasmettitore che interferisce positivamente sul tono dell’umore.
Tutto questo può dare origine alla sintomatologia psichica della donna in post-menopausa, provocando ansia, facile irritabilità, timore di affrontare il futuro, senso di stanchezza, insonnia e,
infine, depressione.
Oltre alle cause ormonali, però, esistono anche dei fattori sociali che, con l’avanzare dell’età, possono
indurre al “malumore”: i figli diventano grandi e indipendenti, escono di casa, si sposano, nascono i primi nipotini, i genitori ormai vecchi muoiono, ecc.
L’interazione di entrambi i mutamenti (fisici e psicologici) rendono, quindi, la menopausa e il post-
menopausa un periodo della vita difficile da affrontare.

La medicina tradizionale cinese (MTC) ci insegna che la vita è caratterizzata da una incessante ricerca di equilibrio che di attimo in attimo si rinnova.
Tale rinnovamento è permesso dal dialogo che avviene tra quei sistemi che una volta si pensavano
indipendenti l’uno dall’altro: psiche – sistema nervoso – sistema immunitario e sistema endocrino.
La vita di ogni uomo è dunque lo strabiliante risultato del mantenimento dinamico attraverso di questi sistemi.

Numerose ricerche scientifiche hanno dimostrato come l’uso dell’agopuntura e della farmacologia cinese  possono essere efficaci e validi rimedi contro i sintomi menopausali
La tipica manifestazione della menopausa è la vampata di calore, che consiste in una sensazione
improvvisa e imprevedibile d’intenso calore al viso, al collo e al petto; di solito dura pochi minuti, ma può ripetersi più volte nel corso della stessa giornata. Immagine
Spesso le vampate sono accompagnate da episodi di sudorazione,soprattutto notturne, con insonnia e palpitazioni a cui può far seguito mal di testa.

La MTC,assegna il compito della riproduzione all’organo Rene (KI);l’integrità del KI,preserva l’intero
organismo dai processi d’invecchiamento; il venir meno di questa funzione porta al graduale deterioramento fisico ed,infine, alla morte.
La menopausa coincide con il venir meno della parte YIN del KI,cioè della parte di quest’organo che regola la secrezione ormonale e riproduzione.
Essendo il KI depositario dell’energia ancestrale (YUAN QI),cioè dell’energia innata,un deficit della parte YIN,(con relativo eccesso della parte YANG) avrà una ripercussione anche su tutti gli altri organi ed in particolar modo sul Fegato (LV) con manifestazioni di Calore che saliranno vs l’alto producendo le classiche vampate,ma anche aumento della pressione arteriosa,facile irritabilità

Immagine,sudorazioni,vertigini…..sul Polmone (LU) con alterazione della cute che non essendo più nutrita e idratata adeguatamente presenterà una
minore elasticità con comparsa di rughe.
Immagine

La terapia agopunturale sarà volta ,dunque, a ridurre tutte quelle manifestazioni altamente sgradevoli per la donna,riportando lo YIN del corpo in equilibrio con lo YANG in modo tale mantenere in equilibrio le due energie del corpo
Assieme all’agopuntura è indispensabile associare la farmacologia cinese,e nozioni di dietetica cinese,oltre che modificare alcune semplici e naturali abitudini di vita,come curare l’alimentazione,ridurre le abitudini voluttarie e svolgere un’attività fisica costante.

La farmacologia cinese si fonda sull’utilizzo di sostanze naturali che provengono per quasi il 97% dal
mondo vegetale,trattandosi di radici,foglie,fiori,cortecce…e il restante 3% proviene dal mondo minerale e mondo animale.

Questi rimedi vengono classificati in base alla loro natura e sapore:

                         NATURA                                                                             SAPORE

 

* FREDDE (combattono malattie da Calore)                    * ACIDO (hanno effetto astringente)

* FRESCHE                                                                      * PICCANTE (hanno effetto dissipante)

* NEUTRE                                                                        * AMARO (hanno effetto antiinfiammatorio)

* TIEPIDE                                                                         * DOLCE (hanno effetto tonico)

* CALDE (combattono malattie da Freddo)                     * SALATO (riducono tumefazioni e noduli)

ed anche in base al tropismo e tendenza:
TROPISMO = quando un farmaco  si indirizza vs un particolare organo o viscere

TENDENZA =ovvero se una sostanza esercita la propria azione all’interno del corpo o                          all’esterno,oppure che esercitino i loro effetti vs l’alto o vs il basso
EX= le sostanze purganti hanno un effetto discendente; quelle che promuovono la                                 sudorazione hanno un effetto di tendere vs l’esterno                                                               

Sulla base di queste categorie le sostanze cinesi vengono utilizzate per realizzare delle ricette che vengono poi utilizzate per trattare tutte le patologie del ns organismo

Una ricetta magistrale in caso di sindrome climaterica è LIU WEI di HUANG WAN (pillola di Rehmannia 6); essa va ad agire proprio sulla parte YIN deficitaria di KI e LV,sedando e riducendo tutti quei sintomi che vanno dalle vampate di calore, alle sudorazioni notturne e non, all’insonnia, alla facile irritabilità….

Anche la bibliografia scientifica internazionale ha confermato l’estrema efficacia della MTC e farmacologia cinese nella riduzione dei disturbi neurovegetativi della menopausa.
Non è poi di secondaria importanza il fatto che il trattamento della menopausa attraverso la MTC è
pressochè privo di effetti collaterali, ciò che invece non si può dire per la classica Medicina Occidentale

 

                                                         http://www.albertolugli.eu

PIEDE e POSTURA

Ogni essere vivente deve essere in grado di adattarsi all’ambiente in cui si trova per sopravvivere e svolgere la propria attività statica e dinamica
Tale adattamento richiede la possibilità di cogliere ciò che succede nell’ambiente stesso e conseguentemente, di assumere le posizioni più consone alla situazione e alle proprie esigenze di comportamento.
Una funzione così importante non è affidata ad un solo organo o apparato ma richiede un intero sistema detto Sistema-Tonico-Posturale (S.T.P.), cioè un insieme di strutture comunicanti e di processi cui è affidato il compito di:
• lottare contro la gravità
• opporsi alle forze esterne
• situarci nello spazio-tempo strutturato che ci circonda
• permettere l’equilibrio nel movimento, guidarlo e rinforzarlo.

Per realizzare questo exploit neuro-fisiologico, l’organismo utilizza differenti risorse:
• gli ESTEROCETTORI: ci posizionano in rapporto all’ambiente (tatto, visione, udito)
• i PROPRIOCETTORI: posizionano le differenti parti del corpo in rapporto all’insieme, in una
posizione prestabilita
• i CENTRI SUPERIORI (SNC): integrano i selettori di strategia, i processi cognitivi e rielaborano i
dati ricevuti dalle due fonti precedenti.

GLI ORGANI DEL SISTEMA TONICO POSTURALE
Si riconoscono diversi recettori posturali primari con funzione estero e propriocettiva, i quali sono in grado di informare il Sistema Nervoso Centrale del loro stato e indurre una risposta posturale specifica per quel determinato momento, modificando lo stato delle catene cinematiche muscolari e di conseguenza gli equilibri osteo-articolari
Gli ESTEROCETTORI sono recettori sensoriali captano le informazioni che provengono dall’ambiente e le inviano al Sistema Tonico Posturale.
Tre sono i recettori universalmente riconosciuti:
ORECCHIO INTERNO i cui recettori fungono da accelerometri informando su movimento e posizione della testa
in rapporto alla verticale gravitaria
OCCHIO che grazie alla retina permette la stabilità posturale x i movimenti antero-posteriori,grazie
alla visione periferica
PIEDI

Generalmente si tende a dare scarsa importanza al piede considerato, spesso e semplicisticamente, come qualcosa che serve per muoversi sul terreno,invece, esso rappresenta una delle cause più frequentemente all’origine di quadri patologici su base posturale.

I piedi sono una delle “entrate” principali del sistema posturale.
Le principali funzioni sono:
A) fornire una stabile piattaforma di supporto
B) attenuare l’impatto del carico sugli arti inefriori durante la deambulazione
C) contribiure a un’efficace ed efficiente propulsione durante la marcia
Il nostro corpo si trova in equilibrio grazie a tutta 1 serie di bilanciamenti dovuti al fatto che viviamo in 1 ambiente di gravità e con qsta ci dobbiamo confrontare;esso equilibrio qdo “la verticale che passa x il baricentro cade dentro il poligono di appoggio; noi però, dal punto di vista dell’equilibrio siamo svantaggiati,xchè viviamo in 1 poligono d’appoggio relativamente ristretto (100mm2), e abbiamo 1 baricentro molto alto;di fronte a questo svantaggio,abbiamo messo in atto un sistema che ci permette di compensare tale svantaggio:esso è formato da recettori periferici che dalla periferia inviano segnali che arrivano a SNC (tramite vie afferenti), e da quì partono poi le risposte che tramite le vie efferenti arrivano di nuovo alla periferia modificando il tono dei mm. e quindi la postura.
I sistemi che sono in prima linea in qsto gioco di entrate ed uscite di segnali sono l’OCULO-VISIVO che mi permette di misurare nn solo la distanza, ma grazie anche all’integrazione con il sitema VESTIBOLARE (orecchio ) ,con il sistema PODALICO (info dai piedi) e con le vie VESTIBOLO-SPINALI (più antiche del ns SNC),di conoscere perfettamente in qlsiasi momento la mia postura nello spazio.

La POSTURA è dunque la capacità del ns corpo in posizione bipede ed ortostatica di contrastare la forza di gravità (infatti io resto in piedi solo se riesco a vincere la forza di gravità),e di muoversi in modo finalizzato ed economico mediante l’attivazione del sistema muscolare antigravitazionale.
Dal punto di vista anatomico il PIEDE presenta una struttra triangolare comprendente:
1. superficie inferiore (volta) sospesa da tendini e legamenti plantari
2. superficie antero superiore,occupata dai mm. flexori caviglia ed extensori dita
3. superficie posteriore, che comprende gli extensori caviglia e flexori dita

La VOLTA PLANTARE è la zona del piede più ricca di recettori (meccanocettori cutanei,20 tipi diversi),ognuno sensibile ad una doversa pressione

La volta è sostenuta da 3 archi:

Arco interno ed arco externo subiscono importanti alterazioni nelle condizioni di PIATTISMO e di CAVISMO del piede,condizioni quaest’ultime che possono andare ad influenzare la postura di tutto il corpo

PIEDE PIATTO
Quando il bambino inizia a camminare, l’immaturita’ del tessuto connettivo e lo scarso sviluppo dei muscoli permettono un ampia escursione dei movimenti ammortizzanti del piede, con l’appiattimento della volta ad ogni passo.
Questo fenomeno iniziale non e’ un fenomeno di insufficienza ma un importante elemento di apprendimento.
La volta che si appiattisce permette infatti di toccare o di sfiorare il suolo ad una serie di elementi riflessogeni posti nella pianta del nostro piede, i quali inviano informazioni cosiddette propriocettive ai centri nervosi che a loro volta azionano per via riflessa spinale i muscoli deputati alla creazione e al mantenimento della volta informandoli della quantita’ e della forma che ad essa devono conferire.
Si definisce PIEDE PIATTO,quando lo Scafoide,che è la chiave di volta dell’arco mediale,è posizionato più in basso rispetto ai fisiologici 15-18mm,facendo sì che l’arco internodisegni una curva poco accentuata.
La superficie di appoggio è dunque aumentata in particolar modo a livello mediale; la consegunza di ciò è che il piede cade vs l’interno
Altra possibile causa di piattismo è una scadente forza del mm. tibiale posteriore (muscolo fondamentale per il mantenimento dell’arco interno) che causa un cedimento vs l’interno del piede.
Questa alterazione oltre ad essere a volte dolorosa,limita di molto le attività sportive che prevedono la corsa,soprattutto nei giovani adolescenti
La conseguenza clinica e’ la classica forma del tallone che risulta deviato verso l’interno , con l’asse della gamba a livello del malleolo tibiale debordante internamente fuori dalla zona di appoggio del piede.

L’immaturita’ e la lassita’ dei legamenti fanno infatti si che l’ASTRAGALO, l’osso che raccorda tutto il piede allo scheletro della gamba, normalmente posto sopra al calcagno, scivoli verso il basso, in avanti e internamente, trascinando con se tutte le ossa ad esso connesse anteriormente, costringendo il calcagno a ruotare.
Questo movimento di rotazione interna del retropiede prende nome di PRONAZIONE

A seconda dell’entita’ della deformazione distinguiamo inoltre 4 gradi di deformita’ , caratterizzati da diverse impronte plantari osservabili al podoscopio o all’esame baropodometrico.

Il piede piatto non deve mai essere considerato come un’affezione isolata ma va sempre inquadrato in un contesto posturale, valutando globalmente il bambino e ponendo attenzione ai disturbi associati come le alterazioni della colonna, il ginocchio valgo o il passo intra o extrarotato.

Gli adattamenti posturali a seguito di un piede piatto sono rappresentati da:
• Calcagno valgo
• Intrarotazione tibia
• Intrarotazione femore
• Ileo anteriore
• Iperlordosi lombare e cervicale; ipercifosi dorsale

Questi adattamenti posturali faranno sì che che le varie catene muscolari siano in disarmonia tra loro:esse svolgono un doppio ruolo di agonista-antagonista,e così,lo stato eccessivo di una catena provocherà l’abbattimento del tono muscolare dell’altra
Le articolazioni progressivamente si ritroveranno a lavorare su punti in cui l’articolazione nn è predisposta a quel tipo di carico; conseguenza di ciò, si infiammeranno, e lo stato di tensione permanente le renderà fragili.

La CORREZIONE di questa disfunzione in prima battuta, non è tanto l’adozione di un’ortesi (plantare), che deve essere motivata da un quadro doloroso,sia a livello plantare che posturale altrementi nn risolvibile,ma attraverso una serie di esercizi quali:
A) camminare adattandosi alle asperità del terreno ed alle inclinazioni del suolo,possibilmente solo
con l’uso di calze o a piedi nudi
B) esercitare il mm. flexore dell’alluce e comune delle dita,afferrando con le dite del piede una
matita o biro in posizione decompensata mediante Pancafit
C) lavoro di stretching globale mediante Pancafit
D) manovre strutturali osteopatiche fatte da un medico-osteopata

PIEDE CAVO
Analogamente al piede piatto,nel piede cavo, lo Scafoide è posizionato più in alto rispetto ai 15/18mm fisologici e la trazione esercitata dal mm. tibiale posteriore è da cosiderarsi eccessiva.
Questa situazione anatomica,fa sì che l’area di appoggio del piede sia limitata alla parte anteriore del piede ed al retropiede,mentre a livello del mesopiede non vi è alcun contatto.
La conseguenza più importante è un sovraccarico dell’avampiede e retropiede,dove il carico è concentrato,visualizzabile mediante l’impronta del piede.
Predilige il sesso femminile e può manifesarsi anche precocemente.

Questa situazione porterà a una serie di sintomi quali:
A) metatarsalgie dell’avampiede con possibili callosità associate
B) nevraglie interdigitali con possibili involuzioni in neuromi di Morton (in realtà sono delle
disfunzioni meccaniche dell’art. metatarso-falangee che rsipondono bene al trattamento
osteopatico)
C) fasciti plantari
D) distorsioni ricorrenti con instabilitàdella caviglia

A questi si aggiungono degli adattamenti posturali:
• Calcagno varo
• Extrarotazione tibia
• Extrarotazione femore
• Ileo posteriore (a livello dell’art. coxo-femorale il cotile viene “spinto” posteriormente)
• Delordosi (delordosi lombare e cervicale;decifosi dorsale)

Conseguenza di un piede cavo sono possono essere:

Bisogna sempre ricordarsi che ogni variazione dell’appoggio podalico,porta a variazioni della colonna (compensi) con alterazioni del tono muscolare, e l’economia generale dell’organismo ne risentirà a vari livelli: nell’adolescente una postura scorretta avrà riprcussione sulla crescita; nello sportivo le performance saranno ridotte; nell’adulto le algie tendino-muscolari peggioreranno.
A questo bisogna aggiungere un percorso di rieducazione posturale,per ridare elasticità alle varie catene muscolari del corpo in modo da ripristinare l’equilibrio armonico fisiologico.

Dr. Alberto Lugli (www.albertolugli.eu)

Bibliografia
1 – Bricot: La réprogrammation posturale globale – Sauramps Medical, Montpellier, 1996.
2 – Magnus: Some results of studies in physiology of posture – Lancet. 1 926.211:585-588.
3 – I.A Kapandji: Fisiologia Articolare – Monduzzi Editore 2005.
4 – Kendall-Mc Creary-Rodger: Funzioni e test con postura e dolore – Verducci Editore, 2007.
5 – Scalia: Osteopatia e Kinesiologia applicata. – Marrapese Editore, 1999, Roma.

Morbo di Osgood-Schlatter: un problema dei giovani atleti

Il morbo di Osgood-Schlatter,altresì noto come osteocondrosi dell’apofisi tibiale anteriore fu descritto per la prima volta nel 1903 a opera di un ortopedico statunitense, Robert Bayley Osgood, e di un chirurgo elvetico, Carl Schlatter.

Le osteocondrosi giovanili, patologie che interessano i nuclei di accrescimento osseo, sono relativamente benigne e subiscono spontaneamente una regressione.
La patologia interessa sia femmine che maschi, ma in questi ultimi la frequenza è tre volte superiore.
Nei maschi si manifesta generalmente nel periodo compreso tra gli 11 e i 15 anni di età, mentre nelle femmine in quello compreso  fra gli 8 e i 13 anni; ciò è dovuto al fatto che nel sesso femminile il processo di ossificazione dell’apofisi tibiale inizia più precocemente.
Nel 25% dei casi, la patologia colpisce bilateralmente.

Solitamente, i soggetti colpiti dal morbo di Osgood-Schlatter sono bambini/ragazzi che praticano sport in modo attivo, si riscontra specialmente in quelli che usano largamente il muscolo quadricipite (come accade, per esempio negli sport di salto come nell’atletica, nel basket, nel calcio, nella danza, nel pattinaggio ecc…); la patologia è dovuta infatti alla ripetuta azione traumatica causata dalla trazione del tendine rotuleo sulla sua inserzione a livello dell’apofisi tibiale nella fase di contrazione del muscolo estensore della gamba.           Sul nucleo di accrescimento si esercitano, quindi, potenti forze traenti, che, in un certo senso, si oppongono alla sua ossificazione e ne impediscono l’unione con il resto della tibia.

La sintomatologia del morbo di Osgood-Schlatter è caratterizzata da un  dolore  SPECIFICO e presente elettivamente sulla TUBEROSITA’TIBIALE ANTERIORE durante l’attività sportiva,ma anche nel salire o scendere e scale o nel fare una accosciata.

Il dolore può persistere per un periodo variabile di 3-4 mesi fino a 12,generalmente localizzato a livello del terzo inferiore del tendine; talvolta però si riscontra un’irradiazione verso la rotula o la tibia; l’intensità del dolore è maggiore al termine dei movimenti di flessione o di estensione del ginocchio; in alcuni casi è possibile riscontrare la formazione di una tumefazione locale.

Una complicanza abbastanza frequente della sindrome di Osgood-Schlatter è la formazione di una salienza ossea che in genere è abbastanza piccola e non procura dolore a meno che non sia sottoposta a una discreta pressione diretta; in alcuni casi è possibile la formazione di calcificazioni intra-tendinee che potrebbero essere, in età adulta, causa di processi infiammatori.                             Un’altra complicanza, invero molto rara, che potrebbe verificarsi è il distacco della tuberosità tibiale.

L’indagine diagnostica per eccellenza, nel caso si sospetti la sindrome di Osgood-Schlatter, è l’esame radiografico; il reperto radiografico mostra spesso una tuberosità tibiale dall’aspetto irregolare e in qualche caso frammentato.
  L’indagine radiografica, oltre a precisare lo stadio di evoluzione della malattia, consente di verificare la presenza o meno di altre forme di osteocondrosi a carico del ginocchio.

Quindi è opportuno ed importante rivolgersi direttamente ad un medico (e non a massaggiatori o fisioterapisti), perchè solo se la diagnosi è corretta,la terapia intrapresa risulterà poi efficace.

L’approccio terapeutico è abbastanza semplice e si avvale:
1. riduzione o sospensione dell’attività sportiva traumatica che,a       seconda del grado di gravità della malattia, potrebbe durare diverse settimane o addirittura alcuni mesi.
2. ricorrere in fase acuta alla crioterapia e a farmaci di tipo                analgesico preferibilmente locali.
3. stretching della muscolatura interessata.
4. Tutti gli altri trattamenti sono solo palliativi senza alcun senso.

Il ricorso alla chirurgia è da considerarsi un’evenienza molto rara, da riservarsi a casi particolarmente gravi.

Superata la fase acuta, quando il quadro clinico lo permette, è possibile iniziare la fase rieducativa, primo step di una lenta, ma graduale ripresa dell’attività sportiva; il programma rieducativo avrà lo scopo di rinforzare la muscolatura, soprattutto il quadricipite e i muscoli ischio-crurali.

In questa fase di ripresa è possibile praticare sport atraumatici come il nuoto, eccezion fatta per lo stile a rana, e il ciclismo, ovviamente su percorsi facili e pianeggianti.
Il decorso della malattia è generalmente benigno

Dr. Alberto Lugli (www.albertolugli.eu)

SBOCCIA LA PRIMAVERA…e CON ESSA LE ALLERGIE:l’AGOPUNTURA EFFICACE RIMEDIO

L’arrivo della primavera segna l’inizio di un nuovo ciclo annuale: dopo il freddo e buio inverno con la nuova stagione la natura rinasce ad una nuova vita in un’esplosione via via crescente di colori e di… profumi.

Non per tutti, però, questo momento è vissuto con gioia, infatti per qualcuno la nuova stagione rappresenta il ritorno puntuale di un fastidioso e spesso invalidante problema: l’allergia.

Le malattie allergiche rappresentano un problema sanitario importante sia per il continuo aumento epidemiologico,in Italia il 20% della popolazione ne soffre contro il 15% della popolazione mondiale, sia per i costi correlati all’uso di farmaci, ed alle assenze lavorative e scolastiche.

E’ noto come la rinite allergica rappresenti il più importante fattore di rischio per l’asma bronchiale e come spesso le due forme siano associate; questa correlazione è talmente importante da indurre OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) a stilare un documento ARIA (Allergic Rhinitis & Its Impact on Asthma),in cui si afferma che la rinite allergica è un processo infiammatorio strettamente dipendente dal contatto con l’allergene causale,anche in assenza di sintomi.

Si evince,inotre,come il trattamento della rinite allergica può prevenire gli attacchi d’asma o migliorare il quadro clinico dell’asma coesistente.

Per meglio chiarire da dove nasce questa malattia stagionale occorre cominciare spiegando brevemente che cosa è il sistema immunitario, perché a tutt’oggi quest’apparato del nostro corpo è considerato il maggiore responsabile dei sintomi allergici.

L’allergia è una reazione di difesa eccessiva del sistema immunitario di fronte a sostanze considerate erroneamente nocive.

L’errore avviene nella prima fase di confronto, cioè la sostanza estranea non solo viene riconosciuta come non compatibile con l’organismo ma viene anche “ingigantita” per quanto riguarda la sua pericolosità.

Ecco che allora il sistema immunitario opera, da un lato una particolare segnalazione dell’estraneo nella sua memoria interna, e dall’altro costruisce un numero eccessivo di anticorpi pronti a reagire massicciamente qualora si ripresentasse un nuovo contatto (processo di sensibilizzazione).

Il risultato solo parziale raggiunto finora dai vaccini ed i pesanti effetti collaterali mostrati dai farmaci occidentali comunemente usati (antistaminici,cortisoninci etc..) può essere bypassato efficacemente mediante il trattamento agopunturale.

Le riniti ed oculo-riniti vengono classificate sulla base stagionalità dei sintomi:

RINITI INIZIO PRIMAVERA RINITI TARDA PRIMAVERA-INIZIO ESTATE RINITI TARDA ESTATE-INIZIO AUTUNNO RINITI INVERNALI RINITI ai CAMBI di STAGIONE
Compaiono tra Marzo-Aprile dovute alla sensibilità alle Graminacee e Oleacee Compaiono tra Maggio-Luglio per sensibilità alla Graminacee, Plantaginacee e Composite Insorgono tra Settembre-Novembre con sensibilità alla Parietaria ed alle Composite Insorgono in soggetti sensibili alle Fagacee, Mercurialis, Cuprassacee Si manifestano in soggetti per lo più depressi e con nevrosi

La prevenzione, ancor prima della cura, è la miglior terapia da effettuare per poter affrontare il periodo di usuale comparsa della rinite allergica in assenza della sintomatologia caratteristica . L’agopuntura è una metodica terapeutica che, a differenza della medicina allopatica, si è dimostrata valida ed efficace nella prevenzione oltre che nella cura di questa patologia.

Per la Medicina Cinese la rinite allergica trova la sua origine nella costituzione dell’individuo, che in genere ha una carenza del QI (energia) della milza (SP) e del polmone (LU), associata ad un deficit della WEI QI (energia difensiva) con conseguente impossibilità dell’energia di difendere l’organismo dalle aggressioni esterne.

Nel caso della rinite allergica gli agenti esterni che aggrediscono l’organismo sono essenzialmente due, il VENTO ed il FREDDO.

Nel periodo di passaggio tra l’inverno e la primavera il vento ed il freddo spesso colpiscono gli individui aggredendo i meridiani del polmone.

Se queste aggressioni non sono ben curate o se l’individuo è già costituzionalmente predisposto, in primavera la rinite allergica può avere la meglio sulle difese dell’organismo.

Questa predisposizione climatica esterna è il motivo fondamentale per il quale, secondo la MTC la maggior parte della popolazione sviluppa l’allergia nella stagione primaverile, mentre solo un minor numero di persone manifestano i sintomi nei restanti periodi dell’anno.

Appare chiaro quindi come sia importante e utile che l’individuo allergico, durante i due o tre mesi che precedono la comparsa della malattia, decida di fare una cura preventiva.

L’agopuntura,è in grado di rinforzare il QI sia dei singoli organi che dell’individuo nel suo insieme.

L’inserimento degli aghi nei punti corporei specifici,consente di effettuare un importante riequilibrio energetico che permette all’individuo di reagire con successo al contatto con gli allergeni, evitando la comparsa dei sintomi

Il riequilibrio energetico serve per ridare all’energia dell’organismo la capacità di combattere questa situazione non fisiologica e di riportare l’organismo al normale stato di salute.

Prima si interviene, meno i sintomi si aggravano e più è rapida la comparsa dei benefici.

Se i sintomi vengono trascurati, può capitare che il freddo che ha aggredito l’organismo si trasformi in calore che è causa di ristagni, ed ecco che compaiono sintomi più gravi come intensa ostruzione nasale, senso di ovattamento al capo e cefalea, bruciore agli occhi.

Agopuntura e medicina cinese quindi, come terapia che va ad indagare e curare l’intero organismo e non solo il singolo sintomo.

L’ obiettivo del medico agopuntore è curare la radice, che è la causa della malattia; solo in questo modo infatti è possibile agire in modo significativo sulla manifestazione e quindi sui sintomi.

Fatto rilevante è poi che la terapia con agopuntura non richiede l’immissione nell’organismo di nessun farmaco o sostanza, ma solo dell’ago, quindi con assenza di effetti collaterli tipi dei farmaci occidentali.

L’efficacia di questo trattamento nella cura della rinite allergica, ma anche nell’asma allergica, in stato acuto è stata dimostrata da più studi scientifici che hanno dimostrato una maggiore validità dell’agopuntura rispetto alla terapia allopatica desensibilizzante.

Assenza di effetti collaterali, assenza di controindicazioni e i validi risultati fanno dell’agopuntura un ottimo metodo terapeutico con cui trattare la rinite allergica.

Dr. ALBERTO LUGLI  (www.albertolugli.eu)

L’ AGOPUNTURA COME RIMEDIO VS CEFALEE

Le cefalee,termine con cui si indicano genericamente tutte le sensazioni dolorose localizzate al capo,sono considerate le algie + diffuse nel genere umano e sono di frequentissimo riscontro nella pratica clinica; non è esagerato affermare che sono pochi gli individui che nella loro vita non ne hanno mai sofferto.
La cefalea è conosciuta fin dall’antichità: già Celso la descrive nel suo “De Medicina” (I° secolo d.C), riferendo che questa patologia era nota anche agli antichi Greci.
In effetti,una enorme quantità di letteratura si è accumulata sull’argomento,dagli albori della medicina,ad oggi, per spiegare e comprendere questa “malattia” così comune, per valutare i sintomi,proporre terapie e indagarne le cause.
Una prima distinzione viene fatta tra:
CEFALEE PRIMITIVE  o IDIOPATICHE
che compaiono come quadro a se stante,senza presenza di alcuna patologia che possa essere la causa
CEFALEE 2ARIE o SINTOMATICHE
che si manifestano come sintomo nel corso di numerosi quadri clinici (tumore cerebrale, aneurisma intracranico, trombosi cerebrale, sinusiti, arterite temporale di Horton…..)
Sono  sicuramente le cefalee primitive o idiopatiche la stra-grande maggioranza dei casi che si presentano nella pratica clinica dell’agopuntore.
All’interno della classe delle cefalee primitive o idiopatiche, si distinguono due principali sottoclassi:
                CEFALEA EMICRANICA
dove il dolore è di tipo pulsante o martellante e che può durare da alcune ore a giorni interi ed essere preceduto da un’aura (cioè da segni premonitori).
La frequenza degli attacchi è variabile da 1-2 volte al mese (come nel caso della cefalea catameniale) fino a + volte a settimana così da provocare uno stato di malessere continuo, con gravi ripercussioni sulla vita sociale e lavorativa del paziente
                    CEFALEA TENSIVA
dove il dolore è di tipo costrittivo-gravativo,spesso bilaterale,ma quasi mai pulsante.
Ha un’andamento cronico e deriva da un’eccesiva e continua contrattura dei mm. del capo e collo, e i pazienti che ne soffrono sono spesso stressati ed ansiosi
A volte, poi ci sono quei quadri non troppo netti,in cui sono presenti entrambe le caratteristiche delle forme descritte
È in questo contesto che si inserisce l’utilizzo dell’Agopuntura nella prevenzione e nella cura delle cefalee.
L’efficacia dell’agopuntura secondo la MTC (Medicina Tradizionale Cinese), che analizza il paziente in senso olistico,cioè nella sua globalità,e non si basa solo sul dolore,appare ormai provata
Questa antichissima arte della consiste nella infissione di sottilissimi aghi,dopo aver eseguito una diagnosi “cinese” consistente,tra l’altro, nell’osservazione della lingua e polso,in particolari zone cutanee e nella loro stimolazione per riequilibrare le funzioni dell’organismo alterate, che secondo i principi della Medicina Tradizionale Cinese stanno alla base della malattia.
In letteratura internazionale ci sono centinaia e centinaia di studi che hanno dimostrato un beneficio acclarato, significativamente maggiore nei pazienti sottoposti ad agopuntura rispetto a quelli sottoposti al solo trattamento farmacologico, con riduzione sia di giorni di cefalea che dell’intensità del dolore. 
Inoltre, l’agopuntura risulta almeno di pari efficacia, se non di efficacia a volte addirittura maggiore, rispetto ai farmaci regolarmente usati nella profilassi dell’emicrania con il vantaggio che l’agopuntura non presenta effetti collaterali tipici dei farmaci
Alla luce dei dati evidenziati dai vari studi, l’agopuntura dovrebbe essere dunque considerata una normale opzione di trattamento nei pazienti emicranici.
                           Dr. Alberto Lugli  (www.albertolugli.eu)

 

AGOPUNTURA nei DISTURBI ALIMENTARI

Un  
Una persona si definisce sovrappeso quando ha un BMI compreso tra 25kg/m2
e 29,9kg/ m2 e obesa quando ha un BMI uguale o maggiore di 30 kg/m2 .
L’obesità e la più comune patologia cronica del mondo occidentale, è una
malattiacomplessa dovuta a fattori genetici, ambientali e individuali con
conseguente alterazionedel bilancio energetico e accumulo eccessivo di
tessuto adiposo nell’organismo.
Sono circa 300 milioni gli obesi nel mondo, una vera e propria epidemia per
la quale e stato coniato il neologismo anglosassone “globesity” che rende
bene l’idea del fenomeno. (1)
Tutte le Linee Guida sulla terapia dell’eccesso ponderale pubblicate finora
sono concordinell’affermare che un corretto approccio per questa patologia
non possa prescindere da una riduzione dell’introito calorico e da un
aumento dell’attività fisica.
Ambedue questi obiettivi sono difficili da raggiungere e, ancor più difficile,
è modificare i comportamenti dei pazienti, sia in termini di alimentazione
che di sedentarietà, in modo definitivo.
La maggior parte degli autori è concorde nel ritenere che nel caso si prescriva
una dieta ipocalorica, è comunque di fondamentale importanza associare a
tale prescrizione altre strategie terapeutiche (educazione alimentare, esercizio
fisico,elementi di terapiacognitivo-comportamentale, eventuale trattamento
farmacologico) che ne aumentino l’efficacia. (2)



La possibilità di intervenire sul comportamento alimentare,mediante la

stimolazione di zone ben definite del padiglione auricolare è l’elemento
peculiare dell’impiego di questa terapia.
Il comportamento alimentare è il risultato della stretta interazione tra fattori ambientali,cognitivi,emotivi, e biologici che costituiscono una rete assai difficile
da analizzare.
Quelli biologici,rappresentati dalla sensazione di fame e sazietà, svolgono un
ruolo importante nell’influenzare l’assunzione di cibo in tempi brevi,ed è
proprio su questi 2 aspetti che agisce l’agopuntura auricolare.
Il sistema di controllo del comportamento alimentare è il risultato
dell’integrazione di segnali che provengono dalla periferia con altri che
nascono nel SNC
Tra le diverse aree cerebrali interessate riveste un ruolo importante il tratto
inferiore del tronco encefalico.
La stimolazione di determinate aree del padiglione auricolare mediante gli
aghi a semi-permanenza,risulta fondamentale nel controllo del
comportamento alimentare modulando la sazietà. (3)

L’agopuntura auricolare è in grado di attenuare la diminuzione di serotonina
(neuromediatore)  intracerebrale che è responsabile dell’alterazione del
meccanismo di controllo del segnale di sazietà,da cui l’insorgenza di episodi
di binge eating disorder o craving per carboidrati o particolari cibi
(vedi cioccolato)
Qsto comportamento e caratterizzato dal desiderio di dimagrire da un lato,
e da ricorrenti episodi di perdita di controllo sul cibo,dovuti a nervosismo,
emotività, noia,….

La stimolazione auricolare puo agire sul comportamento alimentare del
paziente in sovrappeso:
1) Rimodulando sensazioni di fame e sazietà
2) Intervenendo su aspetti psicologici e psicopatologici del comportamento
    alimentare con: a) Ottimizzazione della risposta allo stress
                           b) Azione psicoregolativa
                           
Ne consegue:
* Azione di protezione dagli effetti psicologici della restrizione dietetica    
                                    (ansia,depressione,rabbia/aggressività,
                                     disturbo controllo degli impulsi)
* Azione su fame emotiva (emotional eating)
* Azione su sintomi di Binge eatig o craving

                        Dr. Alberto Lugli (http://www.albertolugli.eu/)

1. Istituto Auxoligico Italiano 6° rapporto sull’obesità in Italia,
   Franco Angeli edizioni, 2006
2. Melchionda N. L’obesità. Evoluzione della terapia,
   edizioni Pendragon;Bologna 1996
3. Romoli M. Agopuntura Auricolare UTET edizioni 2003